Ciriè (To) – Domenica 6 giugno, con una giornata soleggiata e calda di tarda primavera, è andata in scena l’edizione numero 28 della StraCiriè. Un plauso al coraggio degli organizzatori, Lucio Danza e il suo staff di Equilibra Running, che hanno organizzato un evento molto vicino alla normalità dopo moltissimi mesi, ma anche con un bel protocollo che ha previsto la partenza in scaglioni dei podisti (con i giudici particolarmente in forma e “carichi” per far rispettare il protocollo) Dopo la partenza femminile, con una buona partecipazione delle podiste piemontesi, é stato tempo delle due partenze maschili, con un ottimo livello di partecipazione regionale e tanta fame di podismo vero. Alla fine sono stati 529 gli arrivati, con 140 donne.
10 chilometri scarsi per un percorso non semplice, con partenza e arrivo in pieno centro della cittadina canavesana, ma con tratti di salita e anche una parte di tracciato non asfaltato, che ha reso la gara un bel test agonistico in vista delle gare di inizio estate, dove molti proveranno a migliorarsi anche dal punto di vista cronometrico. Nella gara maschile, ottima vittoria per Ferrato che ha vinto con un tempo di poco inferiore ai 32 primi, seguito da un pimpante Pantaleoni e da Franza, ripresentatosi in forma alla ripresa agonistica. Nella gara femminile, bella vittoria per la Attene, che ha preceduto Feroglia e la Erario.
In casa Running Center Club Torino, ottimo ritorno agonistico per gli “Azzurri”. Salvatore Raimondo ha chiuso in 39’22”, Cristina Grange in 39’41”, Stefano ottimo in 36’49”, Giovanna Balbi in 45’39, Elisabetta Lana ha chiuso in 46’40”, Ivan Sciascia in 57’13”, Paolo Faccini in 57’55” e Francesca Sala in 1h 00’30”.
Dopo mesi durissimi per tutto il movimento podistico regionale e in generale per tutto lo sport non professionistico, la StraCirié ha costituito una prova generale (superata a pieni voti, questo va detto) dello sport dei prossimi mesi. Attenzione ai protocolli e alle regole, ma anche la passione e la presenza dei podisti che tornano a gareggiare dal vivo e a “invadere” pacificamente il territorio con la loro carica agonistica. Donato D’Auria